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10 October 2011
Crios
Critica degli ordinamenti spaziali
CALL FOR PAPERS
DEADLINE: 30.11.2011
Il primo numero della rivista Crios è in libreria e acquistabile on line su www.carocci.it
Per i prossimi numeri, la rivista lancia un Call for papers rivolto a studiosi di diversa provenienza, invitati a sottoporre articoli su temi che abbiano una chiara pertinenza con il taglio critico esemplificato attraverso le quattro rubriche in cui la rivista è articolata.
• I contributi possono essere in italiano o in inglese
• La dimensione massima dei testi è di 30.000 caratteri
• Le proposte vanno inviate a redazionecrios@carocci.it
• Dal sito dell’editore è possibile scaricare le norme redazionali
• Tutte le proposte di pubblicazione sono sottoposte alla valutazione di blind referee
Le scadenze per l’invio dei paper, in base alla programmazione semestrale della rivista, sono:
• 30 novembre 2011
• 30 giugno 2012
Di seguito, sono meglio esplicitate le linee di lavoro su cui ci si propone di attivare la discussione, per orientare i contributors nella formulazione delle loro proposte.
Gli ordinamenti spaziali che la rivista vuole prendere in esame vengono considerati in termini complessi sia come configurazioni di assetti dotati di particolari disposizioni e funzionamenti, sia come modalità per controllare sequenze di dati e informazioni, sia ancora come sistemi di norme che disciplinano campi d’azione, da considerare oltre la dimensione specifica della cultura della pianificazione, in quella più ampia dell’esperienza storica e della conversazione sociale tra popolazioni urbane. In questa prospettiva, l’obiettivo della rivista è misurarsi con le sfide e i conflitti che gli insediamenti umani contemporanei devono affrontare, in una prospettiva che assume l’urbano, nelle sue molteplici configurazioni e significati, come terreno di discussione e confronto aperto non solo al dibattito italiano, ma in un colloquio più diretto anche con la ricerca internazionale.
PANORAMICA DELLE RUBRICHE E DEI CONTENUTI DELLA RIVISTA CRIOS:
• Cross-Critics
Questa rubrica si offre come spazio aperto alla discussione sulla critica, sul senso che questa può assumere, oggi, come leva teorica in grado di spiegare fenomeni e modalità di organizzazione dello spazio abitato che si presentano in forme inedite e spesso del tutto disancorate dai modelli e dalle categorie interpretative del passato. In questa sezione, vengono pubblicati contributi che avanzano proposte critiche su temi generali o trasversali, che attaccano la questione degli ordinamenti spaziali in una prospettiva criticamente rinnovata e di apertura verso nuove linee di dibattito sull’urbano contemporaneo.
• Oltre la deliberazione democratica
Occorre andare molto oltre le ormai consolidate obiezioni alla teoria habermasiana dell’agire comunicativo e al discorso ideale nella versione americana, assumendo il processo politico democratico come ampiamente non deliberativo, mosso non soltanto dalla ragione ma anche dalle emozioni, attraversato da forme di comunicazione e deliberazione non convenzionali. Andare oltre la deliberazione democratica significa, in questo senso, avere coscienza della complessità delle arene in cui si forma la decisione, considerando le emozioni non più un ostacolo, ma un vantaggio nell’organizzazione dei comportamenti e nella valutazione delle azioni; ma anche assumere la diffusione dell’ “auto comunicazione”, di Internet nella sua orizzontalità, come un elemento di contrasto della verticalità del potere economico e politico, da studiare anche smontando casi concreti di processi di costruzione del governo urbano.
• Oltre la tolleranza
La seconda sfida impone di andare molto oltre la tolleranza, sottraendosi a all’originario atto di esclusione che caratterizza le società e il potere moderno. E aprendosi al tema dell’ospitalità incondizionata derridiana. Bisogna affinare l’idea di ordinamenti spaziali che considerino l’esclusione sociale come problema rimovibile solo in una prospettiva integrata, cioè aggredita da un’azione multidimensionale, interistituzionale, partenariale e partecipativa. La sfida per il governo della città diventa quella di attivare e orientare fasci di pratiche capaci di accrescere relazioni e reti, tra quartieri e città, tra locale e globale; aggredendo i meccanismi che determinano l’esclusione sociale nel funzionamento del mercato della casa, del lavoro, dell’accessibilità alle funzioni urbane, della formazione, della cultura, del tempo libero.
• Oltre la sostenibilità
Per quanto sfumato e onnicomprensivo sia lo scenario determinato da questa “parola-valigia”, a questo vanno riferiti ordinamenti spaziali capaci di tener conto di tre requisiti essenziali ai fini della sostenibilità: sviluppo economico, equilibrio ecologico ed equità sociale.
In questo senso, occorre misurarsi soprattutto con una più estesa abitabilità, espressione di insediamenti e infrastrutture più “ospitali”, meno faticose, nella consapevolezza che una scarsa abitabilità concorre a produrre una più estesa “incapacitazione” e quindi più forti disuguaglianze; puntando quindi su una migliore qualità ambientale, pensata anche in termini di accesso a una gamma di prestazioni e modalità di risposta a bisogni che cambiano e si diversificano.
In questa direzione, occorre anche ripensare il ruolo della natura che, insidiata dai nostri comportamenti distruttivi, reagisce con cambiamenti che tardiamo a cogliere in maniera perspicace. Pertanto diventa sempre più urgente, negli scenari che si prospettano, riuscire a costruire delle agende per le città con l’obiettivo di contrastare efficacemente le prospettive negative del mutamento climatico.
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