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MILANO.
Due o tre cose che so di lei
Ciò che ho visto e ciò che vedo
Alberto Secchi
Alberto Secchi, (2024)
MILANO. Due o tre cose che so di lei
Ciò che ho visto e ciò che vedo
Planum Publisher, Roma-Milano | ISBN 9788899237660
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Questo libro di Alberto Secchi non è un saggio, ma piuttosto un taccuino di viaggio, un'esplorazione urbana di Milano compiuta da uno dei protagonisti della trasformazione urbanistica della città negli anni '70 e '80.
Alberto Secchi è stato uno degli estensori del Piano regolatore generale di Milano del 1980, un piano che rappresentava una sintesi tecnico-politica delle nuove istanze rappresentate dalle leggi del 'decennio d'oro' dell'urbanistica italiana e sintetizzate dalla prima Legge urbanistica della Lombardia. Una stagione contraddistinta da un inteso dibattito disciplinare che oggi pochi ricordano.
Il libro segue più registri. È un'indagine sulla Milano di oggi, associata a un reportage fotografico dei brani della città in cui sono avvenute le trasformazioni, e che esamina le risposte che la storia ha dato e le contraddizioni che a loro volta queste soluzioni hanno creato nella forma urbana (specchio, per gli architetti, delle trasformazioni della società).
Le considerazioni critiche di Secchi non riguardano ovviamente i gradi del cambiamento rispetto a un piano di cinquant'anni fa, ma piuttosto le "nuove regole" che sono state adottate nelle trasformazioni negli ultimi anni. Sono valutazioni che si confrontano con i dettami della tecnica urbanistica di alcune realizzazioni degli anni '70, come ad esempio, il quartiere Gallaratese, dove si integrano e convivono le relazioni tra edificio e città, il rapporto con la strada, le relazioni tra spazi pubblici, semi-pubblici e privati, le istanze legate alla qualità dell'abitare: tutte questioni che coinvolgono la democrazia urbana.
Il libro è anche la ricostruzione delle vicende professionali e personali di Alberto Secchi – osservatore di Milano a volte protagonista, sempre cittadino che vive la città – che ha incrociato lo sviluppo urbanistico e le fasi che hanno rappresentato uno spartiacque nella rotta evolutiva di Milano.
INDICE
INTRODUZIONE
Le suggestioni della fisica quantistica
Gli anni delle formazione
QUELLO CHE HO VISTO
L'ingresso nel mondo professionale
Il quartiere Gallaratese. Antefatti storici
La prima formativa esperienza professionale
L'episodio insediativo Maranta
Il Piano Particolareggiato dimenticato
Esperienze di paesaggio urbano
La partecipazione al PRG di Milano del 1980
La struttura decisionale e operativa del PRG del 1980
Il Documento Direttore del Passante Ferroviario
I contenuti del PRG di Milano del 1980
Il declino del concetto di piano urbanistico
QUELLO CHE VEDO
La definitiva crisi del concetto di piano
Una nota a conferma
La crisi dell'urbanistica: alcuni effetti di concreta evidenza
Un ingannevole criterio di risparmio di suolo
La politica milanese di conquista del suolo
Per l'Istituto Nazionale di Urbanistica
Il mito della densità e le relazioni sociali
Il rapporto con l'ambiente in cui viviamo
La popolazione in transito che non lascia tracce
Il luogo della residenza e la casa Architettura e urbanistica
Il valore vitale della materialità
Per un'urbanistica democratica
Un modello dell'unità architettura-urbanistica
Cosa resta da fare in una città molto densa?
Una proposta razionale di pianificazione urbanistica
Fatti recenti di cronaca urbanistica
Una conclusione doverosa
ESPLORAZIONE FOTOGRAFICA
Guardare per vedere: la macchina fotografica
Milano regalata - Infrastrutture e residenza in conflitto - Densità senza qualità - Una colposa sopraffazione edilizia - Densità equilibrata - Formalismi - Recinti - Recinzioni - Una violenta intrusione - Un contesto di pregio ambientale deturpato - Un progetto urbano irrisolto - Il nuovo profilo del margine urbano.
Alberto Secchi ha conseguito la laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1959. Membro del Comitato direttivo della Sezione lombarda dell'Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), ne ha ricoperto la carica di presidente dal 1992 al 1995. Dal 1971 ha fatto parte del gruppo di professionisti incaricati di progettare la Variante generale del Piano regolatore generale e del Piano particolareggiato del quartiere Gallaratese di Milano.
Dal 1973 è stato membro del Comitato direttivo del Consorzio intercomunale per l'Edilizia economica e popolare (CIMEP). Da metà degli anni Settanta è stato componente del Comitato tecnico per la Variante del Piano regolatore generale del Comune di Milano, approvato nel 1980. Successivamente ha fatto parte del gruppo di coordinamento del Progetto passante di Milano, ha partecipato all'elaborazione del Piano d'area Portello-Fiera e del Progetto e piano per l'area Montecity. Ha curato il progetto generale, urbanistico e planivolumetrico, per un quartiere di edilizia economica di circa 3000 abitanti a Milano Bovisa - Quarto Oggiaro, in connessione con la stazione ferroviaria di Milano Certosa e con il parco Franco Verga (area ex Fina, di iniziativa EuroMilano).
È autore di strumenti di pianificazione e attuativi per amministrazioni comunali in Lombardia ed Emilia-Romagna, tra cui Novi di Modena, Suzzara, San Donato Milanese, Trezzano, Corsico, Lissone, Desio, Arcore, Concorezzo. Ha progettato opere di edilizia residenziale - in particolare di edilizia residenziale economica e cooperativa - di edilizia scolastica e di edifici pubblici in comuni della Lombardia.
L'interesse per i temi ambientali è rappresentato dai progetti elaborati in collaborazione con la dott.ssa agr. Francesca Oggionni: dal "Canale verde in città" (vincitore del concorso indetto dal Comune di San Donato Milanese) al "Progetto per le opere di mitigazione e inserimento ambientale e paesaggistico della linea ferroviaria ad alta velocità", tratta Milano-Verona, diretto da Snamprogetti.
Ha scritto articoli in varie pubblicazioni del Comune di Milano relative al Piano regolatore generale del 1980 e ai Progetti d'area, sulle riviste Casabella, Edilizia Popolare e negli Atti della Rassegna Urbanistica dell'Istituto nazionale di urbanistica (INU).
Planum
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