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5 January 2021
China Goes Urban
Fotografia di un cambiamento epocale
Torino, Italia
MAO Museo d'Arte Orientale
Via San Domenico, 11 - Torino
16 Ottobre 2020 | 9 Maggio 2021
• La mostra | Sito Ufficiale [ITA]
• The Exhibition | Official Website [ENG]
EVENTI SPECIALI Giovedì 4 febbraio 2021 ore 18 | Conferenza conclusiva
Interviene Stefania Stafutti, Università di Torino, in dialogo con i curatori della mostra | Michele Bonino, Francesca Governa, Samuele Pellecchia, Francesco Carota, Francesco Merlini, LIU Jian, Angelo Sampieri, Maria Paola Repellino
LA NUOVA EPOCA DELLA CITTÀ
Nel 1978, il 18% della popolazione cinese abitava nelle aree urbane. Da allora, gli abitanti delle città sono aumentati al ritmo di circa l’1% all’anno e sono attualmente il 60% del totale della popolazione. Nuove infrastrutture e nuovi insediamenti hanno progressivamente cambiato il paesaggio, trasformando i diritti di proprietà, travolgendo i confini amministrativi, “mangiando” gli spazi rurali e i villaggi. Davanti ai nostri occhi scorre il veloce e dirompente procedi urbanizzazione cinese. Capirlo non è semplice. Le categorie e i modelli che abbiamo a disposizione non servono. Ridurrel’urbanizzazione cinese all’esagerazione e al difetto porta a nascondere un cambiamento epocale che ridefinisce ruoli e relazioni, non solo dal punto di vista geoeconomico e geopolitico, ma anche dal punto di vista culturale, dell’immaginazione e delle possibilità. Un cambiamento reso ancora più acuto da questi tempi incerti, segnati dalla pandemia.
China Goes Urban propone di cambiare punto di vista, di guardare alla realtà più che inserirla in categorie e modelli prestabiliti. È un invito a ritornare a esplorare il mondo, un viaggio nella città e nell’architettura del presente e del futuro e intorno al concetto di città: un concetto apparentemente semplice, che tutti pensiamo di conoscere e di capire, ma che si frantuma nella molteplicità che caratterizza l’urbano del nostro tempo. Tongzhou, Zhaoqing, Zhengdong e Lanzhou sono le new town che la mostra invita ad esplorare.
Ph Samuele Pellecchia
Ph Samuele Pellecchia
Ph Samuele Pellecchia
Ph Samuele Pellecchia
Ph Samuele Pellecchia
Ph Samuele Pellecchia
DUE PERCORSI LOGICI
La mostra si snoda lungo due percorsi logici.
Il primo percorso conduce a decostruire progressivamente l’idea dell’eccezionalità dell’urbanizzazione cinese. Il visitatore è infatti “accolto” in un exhibition hall, uno dei “materiali urbani” che connotano la specificità dei nuovi insediamenti in Cina in cui i developer e le amministrazioni pubbliche “mettono in scena” la città con l’obiettivo di promuovere i nuovi insediamenti sul mercato o mostrare il contributo delle amministrazioni locali al raggiungimento degli obiettivi del governo centrale, siano essi l’aumento del PIL, l’educazione al vivere urbano della popolazione che dalle campagne si sposta in città o il perseguimento di stili di vita “moderni” della classe media emergente. Questo punto di partenza permette di rassicurare i visitatori che ritrovano nella prima sala la diversità e l’esotismo normalmente associati alla città cinese. Una rassicurazione che viene poi via via smontata attraverso video e immagini, installazioni e spiegazioni che rendono le nuove urbanizzazioni cinesi più “vicine” perché conoscibili. La vita nei nuovi insediamenti è infatti una vita quotidiana, ordinaria, fatta di piccoli gesti e movimenti (andare in bicicletta, mangiare, lavorare, camminare...) in cui tutti, in ogni parte del mondo, siamo impegnati.
Al contempo, il primo percorso permette al visitatore di comprendere i cambiamenti di scala coinvolti nel “fare città”: dal singolo “materiale urbano” ci si sposta verso l’insieme dei frammenti che compongono le new town cinesi, passando per quegli spazi ibridi che non sono ancora città e non sono più campagna, per poi allargarsi ancora alla rete delle relazioni, dei flussi, degli scambi che abbracciano tutto il mondo. In questo modo, i processi di urbanizzazione in Cina entrano a far parte di quel modello di sviluppo economico e urbano che si è affermato nel corso dei secoli e che presenta limiti e contraddizioni particolarmente evidenti nell’attuale fase di incertezza dovuta all’emergenza sanitaria e alle conseguenze in ambito economico e sociale.
Il secondo percorso logico è concettualmente inverso. Il primo impatto è in questo caso spaesante: gli spazi mostrati all’inizio sono vuoti, lontani, senza vita. Progressivamente, però, gli stessi spazi si animano: le fotografie e i video avvicinano i visitatori alle persone, ai volti, ai gesti e ai movimenti. Che sono i nostri volti e i nostri movimenti.
(dal Pressbook della mostra, coordinamento scientifico di F. Carota)
Vedi anche sezione Journals and Books
China goes Urban |
Curatela scientifica | Michele Bonino, Francesca Governa, con la collaborazione di Maria Paola Repellino e Angelo Sampieri
Curatela artistica | Samuele Pellecchia con la collaborazione di Francesco Merlini
Coordinamento scientifico | Francesco Carota
Co-Curatela | Liu Jian con la collaborazione di Zhang Li e Fan Lu
Coordinamento e organizzazione | Angela Benotto e Delia Malfitano
Foto e video | Samuele Pellecchia
I curatori di China goes Urban | Michele Bonino (curatela), Francesca Governa (curatela), Samuele Pellecchia (curatela), Francesco Carota (direzione scientifica), Francesco Merlini (collaborazione), LIU Jian (co-curatela), Angelo Sampieri (collaborazione), Maria Paola Repellino (collaborazione)
Per sapere di più, visita China goes urban - Mao Museo d'arte Orientale
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