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Bellezza ed economia dei paesaggi costieri
Roberto Bobbio (a cura di)
Un paesaggio è l’impronta sul territorio di un’economia. Comunque lo si voglia considerare, è il risultato del modo in cui una comunità governa il proprio territorio per garantirsi la sopravvivenza e, possibilmente, il benessere; per un conoscitore esperto, in esso sono visibili i segni della proprietà dei suoli, dei metodi e dei processi di produzione e consumo, degli scambi con il resto del mondo. Nello stesso tempo, come tutte (o quasi) le produzioni umane, anche il paesaggio è carico di intenzioni estetiche e come tale può essere letto e interpretato. Quindi un progetto di paesaggio esprime una volontà di bellezza ma è anche un progetto economico, non tanto perché lo si debba circostanziare in bilanci e programmi, ma in quanto, per essere credibile, deve contenere la visione di una relazione circolare tra uso, consumo e produzione di risorse che, possibilmente, tenda all’equilibrio.
Il rapporto tra bellezza ed economia del paesaggio sembra essere divenuto oggi assai critico. [...] Serve una nuova economia/ecologia – termini che contengono entrambi quello di oikos, rimandando al principio che esista una grande casa comune, dal cui ordine e funzionamento tutti dipendiamo –; ossia serve che queste due scienze convergano verso un progetto unitario del mondo-casa di tutte le specie viventi che va gestito consapevolmente, avendone compreso le logiche di evoluzione continua. In questo contesto, anche l’urbanistica è chiamata a fare la sua parte, ovvero a diventare altro da sé (come afferma Franco La Cecla 2015). Sicché, anche tra gli urbanisti italiani si sono affermate le riflessioni critiche e le visioni di chi pensa che, dopo una fase in cui il suolo si è soltanto consumato, occorra averne cura e ricostituirlo (Granata - Pileri 2012; Pileri 2015) e di chi indaga i processi di formazione del territorio per attivare filiere produttive in grado di generare nuove risorse: non si tratta soltanto di tutelare i valori che si sono depositati nel tempo, ma di improntare le politiche territoriali alla formazione di nuovi paesaggi che siano capaci di mantenersi e rigenerarsi (Magnaghi 1994). [...] In ogni caso, la fine della crescita fisica (o quantomeno la sua mutazione in processi di nuovo sviluppo; Russo 2014) e le problematiche ambientali richiedono al planner una rivoluzione copernicana e hanno portato a guardare al paesaggio come al possibile elemento unificante in grado di mettere a sistema le diverse esigenze di una rinnovata progettualità; che per alcuni va perseguita attraverso una «creatività sostenibile» che impronta, ad esempio, la visione del Landscape urbanism e che ha prodotto nuove declinazioni del progetto urbano (Mostafavi - Najle 2003); per altri passa attraverso un rieducarsi (o un educarsi) alla comprensione della natura, che deve comprendere la capacità di intendere le ragioni della botanica, dell’agronomia, delle scienze della terra (Clément 2013), oltreché, naturalmente, quella di dialogare con le popolazioni che abitano i paesaggi, nello spirito della Convenzione europea che li riguarda. Le posizioni espresse in questo libro si collocano prevalentemente nella seconda linea di pensiero, in base alla considerazione che oggi ciò che occorre è soprattutto un progetto di territorio che non può trascurare la conoscenza dei processi che regolano la natura e deve guardare al paesaggio oltre la dimensione della città e le relazioni che si svolgono all’interno dell’urbano diffuso.
Come esperti del territorio e progettisti, abbiamo anzitutto il compito di contribuire a trovare modi per favorire il miglior utilizzo e la rigenerazione delle risorse, incluse quelle culturali che sono sempre più importanti nella società contemporanea (infra, Fusco Girard). Il nostro sguardo deve considerare il paesaggio dai diversi punti di vista ma senza dubbio non può esimersi dal privilegiare la comprensione dei processi economici che lo generano e la ricerca dei modi per accordare il benessere delle comunità con il mantenimento e, possibilmente, la nuova produzione di valori culturali ed estetici. [...]
C’è quindi un gran lavoro da fare per capire cosa, dei valori che sussistono, può essere mantenuto, con considerazione laica e critica di quegli stessi valori, i quali a volte sono espressione di una vocazione profonda del territorio e si sono stabilizzati nel tempo, a volte, nonostante possano apparire come connaturati al luogo, sono il prodotto di trasformazioni più o meno recenti e temporanee, non più economicamente e socialmente sostenibili. È questa la prospettiva ambiziosa di lavoro in cui ci vogliamo collocare, nella consapevolezza di affrontare le complesse problematiche richiamate con un’ottica parziale e in relazione ad ambiti e territori limitati; ma forse è proprio a partire dal particolare e dallo specifico, a condizione di non dimenticare il generale, che si possono affrontare più efficacemente le questioni che riguardano il territorio e il paesaggio.
(tratto dall'Introduzione al Volume, "I paesaggi costieri. Coniugare tutela e sviluppo", di Roberto Bobbio)
INDICE
• In difesa del paesaggio. Bellezza e bene nel creato
Premessa di Carlo Truppi
• I paesaggi costieri. Coniugare tutela e sviluppo
di Roberto Bobbio
PARTE PRIMA | Riferimenti
• Verso una «nuova economia»: il contributo del patrimonio/paesaggio culturale
di Luigi Fusco Girard
• Il paesaggio resiliente: un nuovo paradigma tra significati e tutele
di Mariolina Besio
• I paesaggi costieri, una delimitazione concettuale complessa
di Giampiero Lombardini
• Vulnerabilità, rischio, resilienza. Principi per nuovi parametri di valutazione del paesaggio
di Giampiero Lombardini e Angela Celeste Taramasso
PARTE SECONDA | Organizzazione delle conoscenze
• La cartografia tematica. Strumenti, metodi e contenuti
di Chiara Vaccaro e Luca Volpin
• Il rischio costiero nel Golfo del Tigullio
di Angela Celeste Taramasso
• La costruzione di repertori di siti e di immagini della costa
di Valentina Marin e Paola Salmona
• Indagini sulla fruibilità delle spiagge nel Tigullio
di Giulia Garibotto
• L’applicazione al paesaggio di tecniche di fotografia panoramica
di Cristina Càndito
PARTE TERZA | Riconoscimento dei valori e valutazioni
• L’Atlante dei patrimoni
di Chiara Vaccaro
• Sul fenomeno turistico e il patrimonio immobiliare nei comuni del Tigullio
di Paolo Rosasco e Roberto Ferrara
• Paesaggi e turismo. Una ricerca sui valori percepiti
di Lidia Bisio
• Le analisi di visibilità
di Luca Volpin
• Tutela e vulnerabilità dei beni culturali e paesaggistici
di Chiara Vaccaro
• I repertori della fruibilità del litorale per l’economia di un paesaggio costiero
di Giorgio Mor
• La spiaggia come bene e come valore nei paesaggi costieri. Il caso studio di Sestri Levante
di Paolo Rosasco
PARTE QUARTA | Approfondimenti e confronti
• Paesaggi costieri: la costruzione di indicatori di resilienza
di Giampiero Lombardini
• Economia e bellezza del paesaggio nella costiera sorrentina
di Maria Rita Pinto
• Urbanistica moderna e Riviera. Una ricerca nel Tigullio
di Andrea Vergano
• Architettura moderna nel Tigullio
di Francesco Panero
• Sinergia tra riassetto idrogeologico e urbano e conservazione del patrimonio immobiliare ed economico
di Giorgio Mor
• Bibliografia
• Gli autori
• Elenco delle tavole fuori testo
L'EDITORE:
Roberto Bobbio, architetto e PhD in Pianificazione territoriale e ambientale, è professore associato di Urbanistica all’Università degli Studi di Genova. Si occupa di recupero urbano e paesaggio, con attenzione ai rapporti tra forme, norme e progetto. Le principali ricerche riguardano lo studio dei centri storici e dei paesaggi costieri. Ha collaborato a progetti di recupero dei fronti portuali, è stato autore di piani urbanistici e di parchi e responsabile di sottoprogetto di una ricerca europea sulla tutela e lo sviluppo sostenibile delle zone litoranee.
GLI AUTORI
Mariolina Besio, Lidia Bisio, Roberto Bobbio, Cristina Càndito, Roberto Ferrara, Luigi Fusco Girard, Giulia Garibotto, Giampiero Lombardini, Valentina Marin, Giorgio Mor, Francesco Panero, Maria Rita Pinto, Paolo Rosasco, Paola Salmona, Angela Celeste Taramasso, Carlo Truppi, Chiara Vaccaro, Andrea Vergano, Luca Volpin.
Planum
The Journal of Urbanism
ISSN 1723-0993
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