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La nuova cultura delle città, trasformazioni territoriali e impatti sulla società - Review
by Elio Piroddi
In questo volume sono pubblicati gli atti del convegno internazionale "LA NUOVA CULTURA DELLE CITTA'. Trasformazioni territoriali e impatti sulla società" svoltosi a Roma nel Novembre 2002 presso la sede dell'Accademia dei Lincei.
Non sta a noi valutare gli esiti del convegno ma ci sembra lecito essere soddisfatti dell'alta qualità della partecipazione, alla quale hanno certamente contribuito in modo decisivo il richiamo di una sede di tanto prestigio, l'adesione personale del presidente dei Lincei Edoardo Vesentini e l'impegno dei suoi collaboratori, il sostegno e il patrocinio del CNR concessi dal presidente Lucio Bianco. Vogliamo quindi esprimere all'Accademia, al CNR e ai rispettivi presidenti il nostro più sincero ringraziamento.
E' ancora all'invito dell'Accademia che si deve la partecipazione, come presidenti delle sessioni del convegno, di personalità eminenti della nostra cultura scientifica quali Massimo Livi Bacci, Vittorio Marchis, Alessandro Pignatti ed Eugenio Sonnino, ai quali siamo grati per averci onorato della loro presenza.
Vogliamo infine ringraziare i numerosi discussant e relatori esterni, che ci hanno portato le loro esperienze, spesso inedite e originali, consentendo quel confronto che era uno degli scopi essenziali della nostra iniziativa: Robert Wojtowicz (Old Dominion University) accreditato studioso mumfordiano, Peter Bosselmann (University of California, Berkeley) esponente di eccellenza della multicultura urbana della West Coast, Maria Margarida Cavalcanti Limena, direttrice della Università Cattolica Di San Paolo e profonda conoscitrice della problematica urbana del Sudamerica, Jane Weru (Pamoja Trust, Nairobi) e Vrinda Dar (Kautilya Society, Varanasi), appassionate narratrici di esperienze condotte in presa diretta con realtà difficili in Africa e in India, Francois Ascher (Université Paris VIII), acuto studioso della sociologia urbana contemporanea, Derrick de Kerckhove (Director Mc Luhan Program, University of Toronto), ben noto esperto di media; il nostro Mauro Ceruti (Università di Bergamo), ben noto studioso della complessità; e i direttori di riviste intervenuti alla tavola rotonda conclusiva: A. Belli (CRU), D.Borri (Urbanistica), P.Gabellini (Planum), T. Paquot (Urbanisme). H. Thomas (Planning Theory).
Il convegno porta il nome di un progetto di ricerca CNR/Agenzia 2000 promosso dal Centro di Studi e Ricerche "I Futuri della Città" (1) e sviluppato in gran parte dagli stessi ricercatori che avevano partecipato al Progetto Strategico CNR "I Futuri della Città: conoscenze di sfondo e scenari" (2). Un gruppo deliberatamente composito nel quale non solo sono rappresentate discipline diverse ma ciascun ricercatore assume il confronto interdisciplinare come metodo fondativo e come necessità pratica alla quale riteniamo non possa sottrarsi chiunque si occupi dei problemi della città.
Abbiamo discusso a lungo su come la diversità dei nostri punti di vista e l'esigenza sentita da tutti di ibridare le nostre esperienze potessero trovare una linea di partenza, un ancoraggio comune. Crediamo di averlo trovato nell'opera di Lewis Mumford e precisamente nel suo libro "La Cultura delle Città" : Mumford per la sua natura di studioso tipicamente transdisciplinare, mai caduto nelle trappole degli specialismi, ibrido egli stesso tra urbanistica, planning, sociologia, economia, architettura, storia; "La Cultura della Città" (3) per la potenza evocativa del titolo, per la "pretesa" dell'autore di proiettare sempre l'analisi interpretativa in una dimensione progettuale e programmatica.
Ma vi è un altro carattere di Mumford che ci ha convinti a partire dalla sua opera, nell'intento, per così dire asintotico, di poterla un giorno riscrivere. E questo ulteriore, peculiare carattere consiste nella sua straordinaria attualità: un'attualità che egli guadagna sul campo alla luce degli avvenimenti di oggi più che di quelli di ieri, poiché gran parte di ciò che egli ha scritto sulla città industriale dell'Occidente e del suo futuro, potrebbe essere quasi replicato, fatte le debite proporzioni, per le attuali realtà urbane del pianeta.
Partendo da queste premesse abbiamo individuato una cornice comune e un ventaglio di argomenti da portare al confronto del convegno (che poi hanno dato il nome alle sue diverse sessioni), ci siamo ripartiti i compiti e ciascuna unità di ricerca ha sviluppato la linea che le era più congeniale. Da quella più strettamente ancorata alla rilettura dell'opera mumfordiana (Piroddi) al confronto tra il complesso dell'opera di Mumford (4) e la letteratura successiva (De Bonis); da una panoramica sull'urbanizzazione del pianeta e sul dilagare della città "spontanea"(Di Berardino) alla risposta della cultura progettuale alla domanda di nuove città (Cappuccitti), alle strategie e politiche degli organismi e forum internazionali (Daviddi); dall'enunciazione di una sorta di principio di sussidiarietà nella pratica urbanistica centrata sull'unicità dei luoghi e sulla piccola dimensione (Colarossi) alla presa di coscienza del localismo attraverso la proposta "politica" della Carta dei Nuovi Municipi (Magnaghi) al richiamo pragmatico sul problema della mobilità come punto di massima crisi funzionale della città (de Luca); dall'antropologia delle nuove "città plurali" (Callari Galli), all'evoluzione dell'idea di spazio pubblico nelle metropoli di seconda e terza generazione declinata in termini sociologici (Martinotti) e in termini più strettamente urbanistici (Indovina); dalla riproposizione dell'identità territoriale sotto la tempesta della globalizzazione (Dematteis) all'istanza "autopietica" di un planning "debole" (Longo) fino al radicale e antilluministico rifiuto del Piano e della città moderna occidentale (Scandurra).
Questa veloce carrellata naturalmente non rende giustizia allo spessore dei contributi, che, tuttavia, essendo agli atti, ciascuno potrà leggere; così come potrà leggere gli altri contributi e le comunicazioni; e valutare i risultati del confronto. Mi auguro che i lettori siano molti, anche e soprattutto fra i non "esperti". Noi vorremmo aprire, infatti, a partire da questo convegno e da questa pubblicazione, un dialogo permanente con chiunque sia interessato ai problemi della città e delle sue culture. Il sito www.dau.uniroma1.it/futuri è a disposizione di tutti.
Vorrei aggiungere che siamo già impegnati a rilanciare questo tema in una importante occasione congressuale mondiale che si terrà a Roma nel 2005 . Andando oltre Mumford la "cultura della città" deve intendersi oggi, nel suo significato più ampio e onnicomprensivo, come il processo evolutivo in cui le società umane interagiscono con i rispettivi habitat formando e riformando un complesso di "strutture ecologiche", che si identificano principalmente con le città ma ne estendono il concetto all'intero territorio urbanizzato.
Questa ulteriore riflessione a tutto campo ha finalità sia epistemologiche che pratiche. Finalità epistemologiche nel senso di sviluppare il dibattito sui significati e sulla natura di alcuni concetti fondativi e connotativi delle scienze urbane: urbano, posturbano, pianeta urbano, mondi urbani; modernità, postmodernità, ipermodernità; rivoluzione industriale, rivoluzione tecnologica, fordismo, postfordismo; internazionalizzazione, mondializzazione, globalizzazione; ecc. Finalità pratiche nel senso di discutere e lavorare sugli strumenti e sulle tecniche che quelle scienze, e, in particolare, la pianificazione e la progettazione urbane, debbono e possono impiegare nelle diverse realtà urbane per attenuarne gli squilibri e migliorarne le qualità sociali, funzionali ed estetiche.
Abbiamo la presunzione di sperare che questo dibattito abbia un seguito; con l'aiuto di chi vi ha già partecipato e con tutti coloro che vi vorranno partecipare in futuro.
FOOTNOTES
1) Futuri della Città è un Centro Studi costituito presso il Dipartimento di Architettura e Urbanistica per l'Ingegneria dell'Università di Roma La Sapienza, diretto da E.Piroddi. Sito internet www.dau.uniroma1.it/futuri
2) Sugli esiti di questo progetto v. in particolare G.Dematteis, F.Indovina, A.Magnaghi, E.Piroddi, E.Scandurra, B.Secchi "I futuri della città. Tesi a confronto", F.Angeli 1999; E.Piroddi, E.Scandurra, L.De Bonis (a cura di) "I futuri della città. Mutamenti, nuovi soggetti e progetti", F.Angeli, 2000; E.Piroddi, L.Brunori, C.Di Berardino "Scenari per l'Europa delle città", F.Angeli,2002.
3) Prima edizione in inglese L.Mumford "The Culture of Cities, Harcourt, Brace e co., New York 1938, prima edizione italiana, Comunità 1953, nuova edizione italiana a cura di M.Rosso e P.Scrivano, Comunità, 1999.
4) Oltre il già citato "Cultura delle Città" v. dello stesso autore "La Città nella Storia", Comunità 1963 e "Il futuro della città", Il Saggiatore 1971.
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[Book] La nuova cultura delle città, trasformazioni territoriali e impatti sulla società
by a cura di Luciano De Bonis
Planum
The Journal of Urbanism
ISSN 1723-0993
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Istituto Nazionale di Urbanistica
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