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(IBIDEM) no.1 | Letture | Urbanistica: perché? per chi? Recensione a E. Scandurra e G. Attili, 'Il pianeta degli urbanisti e dintorni'
Leonardo Ciacci
Non si può escludere che il titolo scelto da Enzo Scandurra e Giovanni Attili per il loro video/saggio sia da interpretare alla lettera: il sospetto che si voglia dimostrare che gli urbanisti siano su un altro pianeta, o ‘sul loro’ lontanissimo pianeta, è forte.
Naturalmente questa è la chiusura facile di una lettura e una visione che richiedono invece disponibilità all’ascolto e soprattutto all’esercizio di un’attenta lettura critica.L’intero volume, con i testi delle interviste e le due introduzioni dei curatori, quella di Giovanni Attili in particolare, rivela solo lentamente la complessità del suo percorso, giocato sulla consapevole difficoltà che comporta sciogliere i nodi di un confronto di posizioni… storicamente irrisolvibile.
Posti di fronte all’alternativa tra una lunga lettura e la visione di un film che richiede giusto il tempo della sua durata, 24 minuti, la scelta è scontata: si guarda il film e… si resta disorientati. Nel proporre volti ormai noti da decenni, le immagini del filmato non sembrano poter evitare in chi guarda una sensazione di ripetizione di gesti e parole già sentite e, ostacolo assai più difficile da superare, un linguaggio lontano, criptato, che non comunica se non tra gli addetti ai lavori e, forse, neppure a tutte le successive generazioni degli addetti ai lavori. ‘Il pianeta degli urbanisti’, appunto.
Enzo Scandurra, per rivelare lo scopo di questo lavoro, nella sua introduzione ricorre alla passione con cui Giancarlo Paba offre le sue riflessioni e pone in discussione la necessità che si trovi un punto di equilibrio tra le ragioni della tecnica – il disegno che dovrebbe ‘dare ordine alle nostre città’ – e la capacità immaginifica, politica, di rappresentare l’oggetto di tanta attenzione. Paradossalmente, ma giustamente, arte non è il disegno, riconfinato a tecnica, ma il pensiero, l’intuizione, la capacità maieutica. Cita Geddes e Mumford, maestro e allievo, entrambi urbanisti anomali, fuori da ogni schema, dichiaratamente artisti e tecnici insieme, oltre che sperimentatori di margini mai rassicuranti, sempre attenti alle condizioni di comunicazione imposte dalla necessità di condividere un sapere esperto e la prassi stessa del trasformare (...).
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Leonardo Ciacci
Dipartimento di Progettazione e Pianificazione in Ambienti Complessi
Università IUAV di Venezia, Venezia, Italy
E-mail: ciacci@iuav.it
Planum
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ISSN 1723-0993
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