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14 | Do it yourself New Town (italian version)
Ruben Baiocco
Charley in New Town è un film di animazione a colori prodotto dal Central Office of Information for Ministry of Town and Country Planning nel 1948. Si tratta di un documento filmato in parte di informazione e in parte di propaganda, finalizzato alla promozione e alla pubblicizzazione del cosiddetto New Town Programme, varato da appena due anni con un'apposita legge (New Town Act del 1946).
Nel 1948, all’uscita del film sono stati già approvati i piani delle new towns di Stevenage e Harlow, con un avvio non facile per ciò che riguarda la loro realizzazione. Il programma, come politica urbana egemone in Gran Bretagna, si considera esteso dal 1946 al 1973, anche se la costruzione delle ultime città nuove designate con il New Town Act del 1965 impegnerà il governo britannico per tutto il secondo novecento. Ad inaugurarlo è il primo governo laburista di Clement Atlee , vittorioso alle elezioni del 1945, che lo inserisce in un pacchetto di riforme, noto come progressive reforms, maturato però già durante gli anni di guerra, nel corso del governo di unità nazionale, ampliato a tutte le forse politiche, guidato da Winston Churchill. In pochi anni, fra gli ultimi della seconda guerra mondiale e il 1950 circa, il governo britannico si rende protagonista di una serie di riforme istituzionali capaci di cambiare il destino politico, economico e sociale del Regno Unito e di influenzare, per le innovazioni proposte, le politiche sociali delle nazioni dell'intero continente europeo.
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Charley in New Town, 1948 Colour Animation Director | John Halas & Joy Batchelor London, Great Britain Review by Ruben Baiocco |
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Il Rapporto Beveridge del 1941, fornirà la base teorica e strumentale del moderno welfare state da cui, a conclusione del conflitto, con i laburisti al potere, sarà ricavata la “legge sulla previdenza sociale”. Completano il quadro, il white paper sul National Health Service, anche esso divenuto poi legge sul sistema sanitario pubblico e l’Education Act del 1944 – legge per la pubblica istruzione aperta tutti e estesa alle secondarie. Perseguendo determinate forme di sviluppo urbano in cui lo stato governa centralmente tutte le fasi di promozione, finanziamento, pianificazione e costruzione, il New Town Act può essere anche esso inteso come un provvedimento di legge organico alle altre innovazioni politiche del welfare state - relative alla piena occupazione, previdenza, sanità e scuola.
A riprova di questo sta il fatto che al duo Halas & Batchelor, insieme a “Charley in New Town”, saranno commissionati fra il 1948 e il 1949 la realizzazione di altri tre documenti filmati animati con il medesimo protagonista: “Charley's March of Time”, dedicato alla legge nazionale sulla previdenza sociale, come cardine delle politiche universalistiche del welfare state e scudo contro le devastazioni della povertà e delle avversità della vita di uomini, donne e bambini, promosso dal Ministry of National Insurance; “Your Very Good Health”, a salutare la nascita del Servizio Sanitario Nazionale, cui il protagonista Charley si rivolge per tutte le necessità di prevenzione e cura di tutta la sua famiglia, promosso dal Ministry of Health; ed infine, “Charley Junior’s School Days”, in cui la prole di Charley e famiglia fa esperienza di tutti i benefici prodotti dalla legge sull'istruzione pubblica che prevede, oltre all'estensione del corso di studio anche alle scuole secondarie, ad accesso libero e per tutti, un nuovo modo di intendere la scuola: con personale sempre più numeroso e con migliorati spazi ed attrezzature, sempre più fulcro della comunità e parte integrante dei quartieri dove viene localizzata.
In Charley in New Town, il protagonista è un abitante della città industriale inglese (anche se il riferimento esplicito è a Londra). Nella prima scena appare però in bicicletta lungo una pista ciclabile su un ampio viale a più corsie, per i diversi tipi di mobilità, immerso nel verde e alberato ai lati, lungo il quale incrocia, una mamma con carrozzina, un altro ciclista e una sola auto a simboleggiare un traffico motorizzato esiguo. Si presume che sia il suo primo giorno in una new town: è un gran giorno perché si sente ormai lontano dalla sua vita precedente e dal luogo in cui si svolgeva.
Con un flash back Charley torna a rivivere la sua giornata tipo nella sua vecchia città e con essa la serie dei disagi opprimenti cui è stato sottoposto: attraversando pericolose strade congestionate dal traffico motorizzato, servendosi di servizi del trasporto pubblico oltremodo affollati, respirando aria insalubre, incontrando spazi urbani per lo più inadatti ai bambini, difficili per le mamme e privi di verde. La città, caotica e non pianificata, mette a dura prova i suoi abitanti, limitando il loro benessere sia fuori che dentro gli edifici del lavoro e della vita domestica.
Charley non è il solo a pensarla così! Vi sono molte persone, donne e uomini, che acquisendo coscienza della loro situazione cercano una soluzione alternativa – a great idea! E vi sono anche tecnici, pianificatori e politici, che ormai la pensano allo stesso modo e che si adoperano per offrire una soluzione sulla base di una ricostruzione scientifica dei fatti e della cause che hanno prodotto una tale situazione, sintetizzata nell'immagine simbolo dell'espansione non regolata della città a “macchia d'olio”: la città è divenuta un mostro indomabile!
È questa la scena in cui Charley siede ad un tavolo insieme agli altri abitanti e al cospetto di un'autorità – chairman - identificabile con un tecnico esperto ed informato, un pianificatore forse, costruita in modo tale da restituire anche una sorta di interazione orizzontale, dove la volontà e le preferenze degli abitanti divengono occasione per definire il progetto di un'altra – nuova - città che possa rispondere alle loro esigenze e alleviare i mali di quella esistente, sovrappopolata. Ora, questo è il messaggio, gli strumenti tecnici affinché ciò accada ci sono, sono stati approntati: è possibile porre dei limiti invalicabili all'espansione della città perché definiti da una “cintura verde” inedificabile; scegliere un nuovo sito non troppo distante dalla città-madre, nella campagna incontaminata e attraversata da rapide comunicazioni ferroviarie; definire a priori i limiti dimensionali della nuova città.
Se si costruisce una nuova città è importante non ripetere gli errori del passato afferma il chairman, ma gli abitanti seduti al tavolo sembrano aver le idee chiare. Il chairman usa una mappa sulla quale visualizzare i suggerimenti degli abitanti, che corrisponde al piano di Frederick Gibberd per Harlow New Town: prima di tutto industrie separate dalle abitazioni, poste controvento rispetto ad asse e facilmente raggiungibili a piedi o in bicicletta, poi spazio aperto in abbondanza fatto di grandi parchi, giardini e spazi per il gioco e un centro urbano attrattivo dove poter collocare sia le funzioni meramente civiche che quelle legate alla cultura e allo svago, negozi, ma “soprattutto luoghi dove gli abitanti possano incontrarsi e parlare”, propone Charley. Ed infine le aree residenziali: il chairman propone di considerarle organizzate come una serie di nuclei di vicinato – neighbourhood unit – che possano essere progettati uno ad uno, rivolgendosi al tavolo per gli specifici suggerimenti e tenendo presente che più importante di tutto è tenere in considerazione i bambini. Pertanto ogni nucleo dovrà avere almeno una scuola materna ed una primaria, in modo tale che possano essere raggiunte a piedi facilmente e in sicurezza da ogni abitazione;dovrà poi avere una chiesa, un community center e un distretto di negozi e servizi di prossimità, ma soprattutto più di un - next door – pub, chiede una voce proveniente dal tavolo, ammiccando a questa tradizione popolare inglese. Le abitazioni che comporranno il nucleo residenziale saranno sane, ben esposte e razionali (in forza dell'innovazione tipologica sperimentata dal modernismo), ma soprattutto potranno essere di diverso tipo, così da essere funzionali alla diverse esigenze familiari e offrire una varietà di scelta ai futuri abitanti, che includono -dal tavolo - proposte collettive per i giovani – ostelli – e per gli anziani - bungalows.
Il corto animato può considerarsi una descrizione tecnica pertinente delle componenti urbane di una new town di prima generazione – il riferimento come già detto è Harlow, di cui si fornisce una fedelissima ricostruzione – e del funzionamento del dispositivo della neighbourhood unit, adottato nello schema generale di pianificazione di tutte le new towns, dal nord al sud della Gran Bretagna; ma soprattutto vuole essere una descrizione rappresentativa di un cambio di prospettiva rispetto al ruolo degli abitanti nella relazione con le istituzioni preposte al governo della città e con planners e architetti.
Dal punto di vista della narrazione filmica, Charley in New Town, propone un plot tradizionale, simile anche a quello della letteratura urbanistica di allora – e forse di sempre – dove prima si denuncia una situazione critica, i cosiddetti mali della città in relazione ai disagi degli abitanti, e poi si annunciano le soluzioni tecniche proposte dalla pianificazione per migliorare le condizioni dell'ambiente e delle persone, entro il quadro più ampio di un progetto politico - sociale ed economico –, in modo apparentemente neutro.
Si tratta di un artificio argomentativo che accomuna questo documento filmato ad altri non troppo distanti negli anni, come quello adottato da Die Stadt von Morgen nel 1930, scritto dal planner Maximilian von Golbeck, promosso dal Ministero della Salute Sociale e dedicato alla città di Berlino. In questo caso, l'idea di uno sviluppo satellitare, per quartieri unitari, della città che si fa metropoli, presuppone una classe sociale disposta ad accogliere quella proposta come migliorativa in sé, dando luogo a comunità urbane implicite. Nel caso di Charley in New Town, è invece l’adesione attiva e individuale al progetto ad essere il fulcro attorno al quale si addensano le iniziative per la costruzione di un nuovo ambiente urbano, con spazi utili e funzionali a tessere le fila di interazionali relazionali basate su “comunità di interessi”. La mano dell’urbanista che in Die Stadt von Morgen disegnava, passo dopo passo lo schema generale e i dettagli del nuovo e grande quartiere metropolitano, scompare in secondo piano, per lasciare spazio alla “creatività” di un cittadino che si vuole abilitato nella sua capacità di scelta, di raccontarsi a colori, e “illuminato” da una “grande idea” che fa sua ancora prima di percepirla come un “paternalistico” suggerimento tecnico.
Ruben Baiocco
Università IUAV di Venezia, Venezia, Italy
E-mail: baiocco@iuav.it
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