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Pensare lo spazio urbano
Intrecci tra Italia e Francia
nel Novecento
Attilio Belli (a cura di)
La rete di connessioni, politiche, economiche e culturali intessuta storicamente tra Italia e Francia è sterminata, talmente fitta che rischia di rivelarsi ingannatrice alla conoscenza se si scambiano le somiglianze tra i due Paesi per identità, e se ci si fa trascinare dall’illusione di una facile comprensione del rapporto tra i due Paesi.
Volendo addentrarsi in questa rete, non serve proteggersi col sospetto dei faux amis, i falsi amici, delle false affinità, ma occorre disporsi ad affrontare un percorso di ricognizione aperto, riconoscendo la complessiva rilevanza della «coppia franco-italiana, senza la quale l’Europa è un po’ meno europea», come ci ricorda lo scrittore Christophe Ono-Dit-Biot. Rilevanza anche nel campo degli studi sullo spazio urbano, dove risuona la sollecitazione di Martha Nussbaum a riflettere sulla rilevanza della venatura umanistica nutrita di immaginazione e di libertà di pensiero. Un punto di partenza comune dei due Paesi è indubbiamente la forte valorizzazione del passato: forse non minore in Francia, legata a una notevole rilevanza attribuita allo Stato, ancorata a un rispetto, almeno formale, per un’entità quasi onnipotente, permeata in Italia invece dalla diffidenza nei confronti di un’entità considerata addirittura segnata da un tratto rapace.
(Dalla Introduzione di Attilio Belli)
Il traforo del Monte Bianco © Luca Chiartano | Dreamstime.com
I testi raccolti svolgono una esplorazione su intrecci e contaminazioni che hanno interessato nel Novecento Italia e Francia nell'ambito dei saperi diversamente costruiti intorno all'esplorazione delle città e dei territori. Vengono così indagati esperienze e autori particolarmente significativi, veri e propri "passages" e "passatori". Da intendersi i primi come strutture gnoseologiche tra tradizioni e contesti diversi ma vicini, e i secondi come autori che hanno facilitato l'attraversamento tra ambiti di studi variamente collegati allo spazio urbano.
Vengono così proposti alcuni sondaggi sulla fertilizzazione incrociata che si è andata dispiegando su processi di trasformazione urbana, su ricerche e strutture di diffusione degli studi.
INDICE
Introduzione | 7
di Attilio Belli
1. Lo spatial fix nella costruzione della città moderna, tra adattamento e
dislocazione multipolare | 17
di Enrico Formato, Capucine Tournilhac
2. Françoise Choay dall’urbanisme al patrimoine: architettura,
urbanistica e restauro tra Francia e Italia | 52
di Andrea Pane
3. Henri Lefebvre in Italia. Una ricezione incerta, discontinua, ma in
recente risveglio | 109
di Attilio Belli
4. Il contributo di Pierre Bourdieu per una teoria pratica
per gli urbanisti | 202
di Daniela De Leo, Giacinto Donvito
5. La Francia in Secchi, Secchi in Francia | 219
di Filippo Barbera
6. Abitare il luogo, il luogo dell’abitare. Le tracce francesi negli studi
urbani italiani | 249
di Marichela Sepe
7. La circolazione delle idee tra Italia e Francia nel secondo dopoguerra.
La rivista Urbanistica diretta da Adriano Olivetti | 261
di Marialuce Stanganelli
8. La rivista Archivio di Studi urbani e regionali, il complesso rapporto
con la scienza regionale, tra cultura americana e francese | 311
di Flavia Schiavo
Gli autori | 349
IL CURATORE
Attilio Belli è professore emerito di Urbanistica nell'Università Federico II di Napoli. Ha fondato e diretto la rivista Crios. Critica degli ordinamenti spaziali. Ha pubblicato recentemente Competenze in azione. Governo del territorio, innovazione e sviluppo metropolitano a Napoli (ed., FrancoAngeli, Milano, 2017) e Napoli. Cronaca di una implosione annunciata (Guida, Napoli, 2018).
GLI AUTORI
Filippo Barbera, PhD in Storia dell’architettura e della città, Università di Napoli “Federico II” | Daniela De Leo, Professore associato di Urbanistica, “Sapienza” Università di Roma | Giacinto Donvito, Ricercatore di Urbanistica, “Sapienza” Università di Roma | Enrico Formato, PhD in Urbanistica e pianificazione territoriale, Università di Napoli “Federico II” e professore a contratto del Laboratorio di urbanistica del DiArc, Università di Napoli “Federico II” | Andrea Pane, Professore associato di Restauro, Università di Napoli “Federico II” | Flavia Schiavo, Ricercatrice Icar 21, docente di Fondamenti di urbanistica e della pianificazione territoriale, Università di Palermo | Marichela Sepe, Ricercatrice in Urbanistica dell’ISMed-Cnr e professore a contratto dell’Università di Napoli “Federico II” | Marialuce Stanganelli, Professore associato di Tecnica e pianificazione territoriale urbanistica dell’Università di Napoli “Federico II”, expert member dell’International Scientific Committee on Historic Town and Villages Icomos | Capucine Tournilhac, Laureata in Ingegneria civile a Lione, in Architettura a Parigi La Villette, dottoranda presso il Dipartimento di Architettura, Università di Napoli “Federico II”.
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