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(IBIDEM) no.1 | Dintorni | Pensare il territorio. I think tank e i nuovi attori delle politiche pubbliche territoriali
Mario Castagna
Negli ultimi anni abbiamo visto nascere nuovi attori impegnati a elaborare proposte di policies al di fuori dei tradizionali canali istituzionali della amministrazione pubblica. In particolare, in Italia abbiamo assistito alla nascita di numerosi think tank impegnati in autonomi programmi di ricerca.
Durante il lungo ciclo neoliberista è diminuito il potere degli apparati statali e sono stati ‘liberalizzati’ non solo i processi economici ma anche quelli decisionali, divenuti sempre più complessi e frammentati (Le Galès, 2002).
Se prima era facile identificare la catena dei processi decisionali e comprendere gli attori e i luoghi di ideazione delle politiche pubbliche, negli ultimi anni abbiamo assistito a una proliferazione dei centri decisionali, a una sovrapposizione delle responsabilità e a una diluizione del potere centrale statale in numerosi centri di potere locali. In Italia il crollo del sistema politico della Prima Repubblica, basato sulla centralità dei partiti politici nazionali, ha introdotto un ulteriore elemento di destrutturazione dei processi di costruzione delle politiche pubbliche (Ignazi, 2002). Nel passaggio tra la Prima e la Seconda Repubblica, ma in realtà questo processo affonda le proprie radici negli ultimi tre decenni, entrano in crisi sia i processi di costruzione di consenso intorno alle politiche pubbliche sia i processi di costruzione di senso. A crollare simultaneamente sono quindi non solo le forme dell’intervento pubblico in campo economico e sociale, ma anche il suo contenuto (Renzoni, 2012).
La frammentazione del potere ha significato anche la frammentazione dei luoghi del pensiero strategico e la comparsa di nuovi attori nell’arena decisionale, tra cui i think tank. Esistono discordanze sulla definizione di think tank. Spesso si considerano tali i centri di ricerca fondati dall’amministrazione pubblica per fornire un supporto scientifico all’azione di governo. Altri considerano think tank anche i centri studi interni a grandi organizzazioni come banche, imprese e università, orientati al mondo delle policies (Rich, 2004). In questo articolo si utilizzerà la definizione di think tank offerta da Stone: «independent (and usually private) policy research institutes containing people involved in studying a particular policy area or a broad range of policy issues, actively seeking to educate or advise policy makers and the public through a number of channels» (Stone, 2000).
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Mario Castagna
Dipartimento di Architettura
Università degli Studi Roma Tre
E-mail: castagna.mario@gmail.com
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Ignazi, P. (2002). Il potere dei partiti, Italiadecide (2012). Osservatorio infrastrutture, from: http://www.italiadecide.it/
Le Galès, P. (2002), European Cities: Social Conflicts and Governance, New York, Oxford, Nordest, Fondazione (Ed.). (2013). Osservatorio infrastrutture, from: http://www.fondazionenordest.net/Osservatorio-Infrastrutture.33.html
Renzoni, C. (2012). Il Progetto '80. Un‘Idea Di Paese Nell’Italia Degli Anni Sessanta
Rich, A. (2005). Think Tanks, Public Policy, and the Politics of Expertise
Stone, D. (2000). Think Tank Transnationalisation and Non-profit Analysis, Advice and Advocacy. Global Society, 14(2), 153–172.
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