Disabitare
Storie di spazi separati

Negli ultimi anni le città e i territori hanno subito profonde trasformazioni, sono stati investiti da mutamenti ambientali, sociali e dagli effetti della recente crisi finanziaria. Queste trasformazioni hanno investito anche i territori della produzione e hanno inciso sia sul significato attribuito al termine “produzione”, sia sul rapporto tra produzione e spazi. Per rimettere al centro del dibattito questo tema, troppo a lungo considerato marginale, il libro invita a riflettere su dilemmi propri del campo urbanistico, sia dal punto di vista dei pattern e dei materiali urbani che compongono gli spazi della produzione contemporanea, sia in relazione ai significati possibili di sostenibilità e abitabilità.

La struttura del volume si articola in questo modo:
il capitolo 1 restituisce alcuni sfondi teorici e metodologici più importanti dedicati alla relazione tra produzione e spazi, muovendo dal riconoscimento di una inerzia nel campo della pratica e della riflessione urbanistica sul tema.
Nel capitolo 2 si articola un ragionamento su alcuni termini ricorrenti in letteratura e nelle politiche che tendono a tipizzare in maniera poco critica anche i territori della produzione.
Nel capitolo 3 si osservano congiuntamente i mutamenti degli "archetipi" produttivi italiani nel contesto della crisi economica in corso e le trasformazioni degli spazi della produzione.
Nel capitolo 4 si ricostruisce un primo vocabolario di parole chiave, con l'ausilio di alcuni approfondimenti, relativi a casi esemplari rispetto alla complessità di pratiche, territori, tipi di spazi, processi, politiche, attori mobilitati dai territori delle produzioni.
Il capitolo 5 accoglie alcune riflessioni di sintesi.
 

CONTENTS

Introduzione

1. Sfondi a confronto: asimmetrie dell’attenzione
1.1 Inerzie dell’urbanistica
1.2 La costruzione dei fattori di localizzazione

2. Retoriche influenti
2.1 Creatività
2.2 City regions e mondializzazione
2.3 Mixité
2.4 Sostenibilità
2.5 Shrinkage. La fine della growth machine

3. Come cambiano le geografie delle produzioni
3.1 Il profilo degli spazi produttivi contemporanei
3.1.1 Spazi principalmente industriali
• Industrie individuali isolate; medie imprese con requisiti spaziali specifici; distretti
3.1.2 Piattaforme prevalentemente logistiche
3.1.3 Spazi in prevalenza terziari
• Sedi di rappresentanza; industrie urbane; parchi scientifici tecnologici

3.2 Nove esplorazioni territoriali
3.2.1 Le produzioni urbane
• Le grandi aree industriali dismesse nei contesti urbani densi: le aree Falck a Sesto San Giovanni
• La mixité non intenzionale all’interno della città consolidata: via Mecenate a Milano
• Il distretto post-fordista urbano: la zona Savona-Tortona a Milano
• La transizione delle placche produttive isolate: Sesto Ulteriano a San Giuliano Milanese
• La media industria fordista trasformata in condominio industriale nelle città piccole: la ex Gilera ad Arcore
3.2.2 I distretti e l’equivoco della dispersione
• La Valtrompia
• Il Cadore
• Prato
• Arzignano

4. Elementi per un vocabolario
Altezza, Aree produttive ecologicamente attrezzate, Clima, Confini, Coperture, Drosscape, Gestione, Habitat, Immaginari, Impresa, Microtrasformazioni, Parcheggi, Placche, Reti, Scarti, Storie

5. Ritematizzare gli spazi della produzione

Riferimenti bibliografici

ABOUT THE AUTHOR:
Simonetta Armondi insegna e svolge attività di ricerca presso la Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano. E’ autrice del volume Biografie dello sviluppo territoriale (FrancoAngeli, Milano, 2008) e coautrice di numerosi libri.