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Atelier 3 | Piani, Programmi e Interventinella Cooperazione Internazionalee nei Paesi Emergenti
COORDINATORE: Daniela De Leo
CON: Egidio Dansero e Silvia Macchi
Questo atelier si prefiggeva lo scopo di offrire una occasione di incontro e confronto su teorie e casi studio al fine di riflettere sul ruolo della pianificazione e delle scuole di planning italiane, all'interno delle iniziative di cooperazione internazionale e per lo sviluppo. L'attenzione si voleva concentrata, in particolar modo, sul set di conoscenze e competenze "necessarie per" e "prodotte da" le scuole di planning e dai planner in molte esperienze internazionali, nella prospettiva di fare un punto su questo tema ancora poco dibattuto e nell'ipotesi di adeguare le agende di ricerca e azione delle nostre scuole a domande (esterne e interne) sempre più articolate e complesse, sperimentando e maturando una specifica quanto appropriata art of being global (Roy, Ong 2011) dell'urbanistica italiana.
L'atelier si è configurato come uno spazio di presentazione e discussione di ricerche e studi che hanno consentito di mettere sotto osservazione la capacità di affrontare l'internazionalizzazione delle pratiche e l'adeguatezza della formazione universitaria nei progetti di cooperazione internazionale e nei Paesi emergenti, considerando soprattutto: la continua ridefinizione dei "confronti disciplinari", le diverse professionalità richieste e, non ultimo, l'allargamento della platea di studenti provenienti dal "Global South", che sempre più popolano (e popoleranno) le nostre scuole, chiedendoci di porre a costante verifica le conoscenze messe in gioco nella pianificazione. [...]
Le esperienze presentate hanno fornito indicazioni su come e quanto alcune pratiche di planning italiano, in prevalenza sviluppate in seno alle Università, riescano a dire e fare cose (piani, programmi, progetti) nel Sud del mondo. Non attraverso meccanismi formalizzati e da esportare per "colonizzare il mondo", attraverso elenchi esaustivi e compiuti di domande e risposte, ma in quanto capacità quasi artigiana di numerosi soggetti, di riuscire "a fare bene" nonostante l'assenza di "precondizioni ottimali" di intervento. [...]
[ENGLISH VERSION]
This thematic session aimed to providing an opportunity for interaction and exchange about urban planning theories, case studies and practices in order to reflect on both the role of planning and the Italian schools of planning, within the initiatives of international cooperation and development.
The attention has been focused on the set of knowledge and skills "needed to" and "produced by" schools of planning and planners in many international experiences, both in the perspective to make a point on this subject still little debated, and also for adapting research agendas and action of our schools to increasing and complex (external and internal) questions. The main working hypothesis was linked to the awareness that, having to do with space, urban and social different geographies, need increasingly compete with the proximity of what is far away (in the challenges of tolerance, but also of the overcoming of the approaches surface or even neo-colonial) and the distance of what is close (in the forms increasingly insidious and neglected conflict and social and spatial segregation in the cities of the world), experimenting and developing a specification as appropriate art of being global (Roy, Ong 2011) of the Italian urbanism.
The workshop was set up as a space for the presentation and discussion of research and studies helpful to put under observation the ability to address the internationalization of the practices and the adequacy of the University education in international cooperation projects and in the emerging regions, especially considering: - the continuous redefinition of "disciplinary confrontations" - the different skills required - the enlargement of the audience of students from the "Global South" that increasingly populate (and will populate) our schools. In particular, this last aspect will ask us to constantly analyse the knowledge brought into play in the urban planning tools, theories and practices. [...]
The presented experiences have provided guidance on how some Italian planning practices, mainly developed within the University, are able to say and do things (such as plans, programs, projects) in the Global South. Often not formalized through mechanisms and to export to "colonize the world" and made through exhaustive lists of questions and answers, but in what capacity almost artisan of many actors, to be able "to do well" despite the absence of "optimal preconditions" of intervention. [...]
Testo di Daniela De Leo
ELENCO DEI FULL PAPERS
• Ricerca e formazione per co-operare nelle città e nei territori del Global South
Paola Bellaviti
• Politiche partecipative a Città del Messico: il Bilancio Partecipativo e il "Programa Comunitario di Mejoramiento Barrial"
Chiara Belingardi
• Il villaggio urbano di Nizamuddin Basti a New Delhi
Mirko Callà
• Ipotesi di riqualificazione del barrio de La Boca, Buenos Aires, Argentina
Andrea De Caro, Lorenzo Giovene Buller
• Pianificare l'adattamento a livello comunitario: prove di backcasting partecipativo a Dar es Salaam (Tanzania)
Giuseppe Faldi, Silvia Macchi
• Master Plan for the promotion of green and blue economy in the Boka Kotorska Bay
Chiara Farinea
• Il campo profughi di Deheishe: scenari, conflitti e proposte
Andrea Maria Ferrari
• Il ruolo della Pianificazione nella città della nuova espansione in Mozambico: le sfide di una consolidata disciplina urbanistica
Anna Mazzolini
• Cooperazione, planning e antropologia.
Sperimentazioni interdisciplinari sul tema dell'immigrazione urbana
Maria Grazia Montella
• Turismo e sviluppo di territori e città mediterranee.
Trasferibilità delle esperienze e dei modelli
Emanuela Nan
• African urban planning: possible futures
Maria Chiara Pastore
• Gli inganni delle mappe, le sfide del progetto. L'Unione per il Mediterraneo può essere un'occasione per l'Italia e per l'Europa?
Susanna Pisciella
• Territori diasporici, migranti e cosviluppo tra Italia ed Egitto
Paola Piscitelli, Francesca Giangrande
• Il violino del Titanic. Ovvero non c'è mai posto sulle scialuppe per tutti
Maddalena Rossi
• Rifiuti e protezione civile. La pianificazione territoriale delle emergenze quale piattaforma della cooperazione internazionale
Nicola Tucci, Francesco Antonio Fagà
• L'approccio multidisciplinare alla base delle politiche di sviluppo nei contesti informali del Global South. Il caso studio di IMPARAR a Guayaquil, Ecuador
Veronica Vasilescu, Francesca Vigotti
Planum
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