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La città dei ricchi e la città dei poveri
Bernardo Secchi
L’urbanistica ha forti, precise responsabilità nell’aggravarsi delle disuguaglianze. Siamo di fronte a una nuova questione urbana che è causa non secondaria della crisi che oggi attraversano le principali economie del pianeta.
Nelle culture occidentali la città è stata a lungo immaginata come spazio dell’integrazione sociale e culturale. Luogo sicuro, protetto dalla violenza della natura e degli uomini, produttore di nuove identità, sede privilegiata di ogni innovazione tecnica e scientifica, culturale e istituzionale. Nella città occidentale ricchi e poveri si sono da sempre incontrati e continuano a incontrarsi, ma sono anche sempre più resi visibilmente distanti.
Oggi più che in passato, nelle grandi aree metropolitane, le disuguaglianze saltano agli occhi e strategie di distinzione ed esclusione sono state spesso favorite dallo stesso progetto urbanistico. Bisogna tornare a riflettere sulla struttura spaziale della città, riconoscere l’importanza che nel costruirla ha la forma del territorio. Tornare a conferire agli spazi urbani una maggiore e più diffusa porosità, permeabilità e accessibilità; disegnarli con ambizione, tenendo conto della qualità delle città che ci hanno preceduto e ragionare di nuovo sulle dimensioni del collettivo.
CONTENTS
Premessa
• La nuova questione urbana
• Economia, società e territorio
• Ricchi e poveri
• Strategie di esclusione
• Ricchi
• Poveri
• Un mondo migliore è possibile
• La tradizione europea
• Disuguaglianze sociali, questione urbana e crisi
Indice dei nomi
ABOUT THE AUTHOR:
Bernardo Secchi è professore emerito di Urbanistica nella Scuola di Architettura dell'Università IUAV di Venezia. Ha ricevuto la laurea honoris causa dalle università di Grenoble e di Hasselt e il Grand Prix d’Urbanisme. È Senior fellow al Canadian Centre for Architecture e Chevalier de la Légion d’honneur. Ha partecipato agli studi per il Piano Intercomunale di Milano e lavorato al Piano Regionale del Trentino. Nel 2008 è tra i dieci architetti richiesti di sviluppare idee e progetti per la ‘Grande Parigi’; nel 2010 tra i tre richiesti di sviluppare progetti per Bruxelles 2040 e nel 2012 tra i dieci richiesti di sviluppare un progetto per la ‘Grande Mosca’. È stato direttore di “Urbanistica”.
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