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16 December 2014
DIVERSITA' MONTANE Resilienza, sostenibilità e cambiamento nella ricostruzione dei territori abruzzesi
CONVEGNO & PRESENTAZIONE
DEI VOLUMI DELLA RICERCA
L'Aquila, Italy
• DiAP - Dipartimento di Architettura e Progetto |
Laboratorio di Architettura e Contesti
• Facoltà di Architettura - Università La Sapienza di Roma
16 Dicembre 2014 | H. 9.30 ‐ 18.30
Auditorium del Parco | Viale delle Medaglie d'Oro
67100, L’Aquila
Il convegno sarà anche l'occasione per presentare i due volumi dedicati alla collaborazione tra Università e Comuni dell’Area Omogena 9:
• L. Caravaggi, O. Carpenzano, A. Fioritto, C. Imbroglini, L. Sorrentino (2013), Ricostruzione e governo del rischio. Piani di Ricostruzione post sisma dei Comuni di Lucoli, Ovindoli, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo (L’Aquila) , Quodlibet - DiAP, Macerata.
• L. Caravaggi (a cura di, 2014), La montagna resiliente. Sicurezza, coesione e vitalità nella ricostruzione dei territori abruzzesi , Quodlibet - DiAP, Macerata.
Il gruppo di lavoro del Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza Università di Roma, coordinato da Lucina Caravaggi, ha supportato i Comuni di Lucoli, Ovindoli, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo (aggregati nell’Area omogenea n.9) avviando la riflessione sulle prospettive di sviluppo locale già dalle primissime fasi della ricostruzione, nell'estate del 2009. All'interno dei piani di ricostruzione, approvati nell'estate del 2012, i temi della ripresa economica hanno orientato le scelte di riqualificazione dei centri storici, connettendo prevenzione, sicurezza e rivitalizzazione all'interno della stessa prospettiva: centri storici vitali come simboli e nodi di un territorio vitale.
Dopo i piani di ricostruzione, sono stati approfonditi progetti concreti e innovativi per il rilancio dei territori colpiti, insieme ai soggetti istituzionali e sociali locali.
La riflessione sulle diversità montane, a partire dalle specificità dell’Area Omogenea n°9 ha guidato la definizione di progetti mirati alla sicurezza attiva del territorio montano, alle filiere agricole legate ai boschi e ai pascoli, alla ricerca di nuove forme di residenzialità per il rilancio “insediativo” dei centri, ed allo sviluppo di innovative pratiche terapeutiche e sportive. Il convegno è dedicato alla discussione di questi progetti in una prospettiva di attuazione alla luce degli orientamenti recenti della programmazione europea.
IL TEMA DEL CONVEGNO
I problemi delle aree montane sono a tutti noti: lo spopolamento accentua il rischio idrogeologico, la marginalità economica e sociale, lo sfruttamento “dall’esterno” delle risorse primarie, le pressioni intermittenti legate a flussi turistici concentrati. Ma negli ultimi anni il dibattito sulla montagna evidenzia anche significative inversioni di tendenza. Il ritorno alla montagna come spazio dove vivere e lavorare sembra favorito da alcuni mutamenti della società contemporanea, primo tra tutti la crisi economica e l'aumento di nuove forme di povertà. Ma anche il prolungamento dell’aspettativa di vita sta spingendo anziani e pensionati a cercare nei centri montani condizioni di vita più favorevoli rispetto alle grandi città, non solo in termini di costi, ma anche di relazioni sociali, rapporti di prossimità e mutua assistenza. Un terzo fattore infine è una nuova sensibilità verso stili di vita più sani - cultura dell'alimentazione, benessere psico-fisico, attività all’aria aperta, ecc., per cui l’ambiente montano appare un luogo ideale in cui vivere e lavorare, magari investendo in rinnovate attività produttive tradizionali (agricoltura biologica e multifunzionale, ricettività diffusa, turismo sociale e per la terza età, etc.).
L'immagine della montagna resiliente ben si presta a sintetizzare le qualità virtuose da rinnovare e le lacune da arginare, assumendo il concetto di resilienza come interazione tra qualità specifiche di un sistema, atte a reagire a richieste di adattamento, profondi cambiamenti, shock acuti. Un sistema resiliente suggerisce e supporta azioni capaci di favorire il ripopolamento stabile delle aree montane, generare nuove opportunità produttive mirate a infrastrutture, servizi e a nuove economie ambientali, avviare fasi di evoluzione delle società locali più vitali di quelle del recente passato.
Questo programma non può che partire da specificità e differenze dei territori montani, anche all'interno di politiche mirate alle aree interne, partendo dalla considerazione di quei caratteri di verticalità, stagionalità di usi e attività, dotazione di risorse naturali, qualità dei prodotti, diversità ereditate dal passato e diversità più recenti (escursionismo, sci, turismo culturale e naturalistico).
I progetti elaborati sono riconducibili ad alcuni temi trasversali per le aree montane:
• SICUREZZA ATTIVA DEL TERRITORIO
Intesa come necessità di diffondere attivamente un punto di vista – quello del rischio – ancora troppo poco frequentato dagli sguardi ordinari che quotidianamente rivolgiamo agli ambienti abitati.
• ABITARE IN MONTAGNA
Inteso come nodo centrale da affrontare nelle politiche e negli interventi rivolti alla montagna, obbliga a considerare le condizioni di vivibilità da garantire ai residenti per agevolare la permanenza nei territori montani.
• COLTIVARE LE ECONOMIE MONTANE
Intesa come opportunità di crescita e occupazione nelle aree montane partendo dal recupero innovativo delle attività agro-silvo-pastorali locali.
• Curarsi con la montagna
Inteso come insieme di pratiche e attività legate alla salute e al benessere psico-fisico (movimento, educazione all’alimentazione e alla pratica sportiva, attività e servizi per l’invecchiamento sano e attivo, ecc.).
• IN MONTAGNA CON ALTRI OCCHI
Inteso come rinnovamento di attitudini, specificità e potenzialità del turismo montano.
PER INFORMAZIONI E CONTATTI
• Prof. Arch. Lucina Caravaggi
Email: lucina.caravaggi@uniroma1.it
• Arch. Cristina Imbroglini
Email: cristina.imbroglini@uniroma1.it
• Dott. Pietro Pedercini
Email: pietro.pedercini@uniroma1.it
Event schedule:
- Start: 12-16-2014
- End: 12-16-2014.
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